La cantina – presentazione

LA CANTINA – PRESENTAZIONE

Rispetto per la terra e per l’uomo: sono questi i due valori imprescindibili per Tenute Evaristiano. Ecco perché tutti i nostri vigneti impiantati sono seguiti e lavorati secondo principi di sostenibilità e con certificazione biologica.

LA STORIA E I LUOGHI

La cantina Evaristiano, oggi Tenute Evaristiano, ha una storia vitivinicola con radici antiche: è infatti negli anni Venti che il fondatore Padre Evaristo Madeddu e la sua consorte Beniamina Piredda fondarono la Compagnia del Sacro Cuore.

In quegli anni a Mandas, paesino dell’alta Marmilla, Evaristo Madeddu raccoglie intorno a sé un gruppo di giovani decisi a dedicare la propria esistenza al servizio del bene comune, in cui i valori dell’agricoltura rappresentano un fondamentale strumento della loro opera.

I primi membri della comunità ebbero l’occasione di trasferire la loro esperienza di viticoltori, maturata a Monserrato e Sestu, luoghi fortemente vocati alla viticultura, nel territorio di Mandas.

Negli anni Quaranta questa esperienza si ripete nella pianura di Serramanna. Qui, sede operativa della compagnia, oltre alla coltivazione dei vitigni, si espande la produzione vitivinicola, preceduta da una grandiosa opera di bonifica di una vasta area paludosa ci circa 70 ettari, rendendola coltivabile e di straordinaria fertilità.

L’esperienza e lo studio hanno rafforzato gli obiettivi di questa realtà produttiva, infatti negli anni Ottanta inizia anche un’importante collaborazione con il Consorzio Agrario provinciale di Villasor, per la costituzione di corsi atti ad incrementare l’innovazione nelle tecniche di produzione del vino e, allo stesso tempo, rispettare la tradizione regionale.

Questo modo di operare trova realtà in altre aree della Sardegna dove la compagnia continua ad operare: San Vero Milis, Donigala Fenughedu, Monastir, San Gavino. In questi luoghi ancora oggi si mantiene vivo il valore della tradizione agricola, come strumento principale per il sostentamento e la crescita sociale della comunità evaristiana.

Attualmente la Sede operativa enologica è ubicata nella località di Putzu Idu, nel comune di San Vero Milis (OR), situato nella costa occidentale della Sardegna.

Si tratta di un luogo ricco di storia: nell’area “Serra Is Araus”, coesistono monumenti e siti archeologici di primaria importanza che donano sacralità e valenza alle produzioni.

La “Società Agricola Evaristiano”, che oggi conta oltre 100 ettari di terreno, è stata fondata per rispondere alle esigenze socioeconomiche del momento, mantenendo intatto il carisma fondativo dell’opera evaristiana.

Oggi le principali aree di coltivazione dei vigneti, estese per circa 30 ettari, sono così distribuite:

  • Area del Sinis, nei pressi della comunità di Putzu Idu;

  • Area del Medio Campidano, nei pressi della comunità di Serramanna;

  • Area della piana di Cagliari, Sestu e Monserrato.

Sarà il terroir, sarà lo spirito, sarà il luogo, l’amore per il dare, ma il risultato si sente al palato

L’obiettivo della Cantina è realizzare vini di alta qualità senza rinunciare al rispetto dei cicli della natura, senza sfruttare il suolo, le acque, e garantendo la massima tutela della salute dell’uomo e di tutto l’ecosistema che ci ospita.

Un produzione completamente biologica incentrata sull’utilizzo di soli prodotti naturali, di sole lavorazioni manuali e con un’attenzione anche per il risparmio energetico.

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Una storia lunga quasi un secolo

La storia della Cantina Evaristiano è legata indissolubilmente alla nascita della Compagnia del Sacro Cuore nel 1939: una comunità religiosa laica con l’obiettivo di aiutare la collettività attraverso un progetto di educazione formazione e lavoro al sostegno dei bisognosi.

I fondatori

Evaristo Madeddu nacque a Villaputzu (Cagliari, Italia) il 25 novembre del 1890. Dopo la fanciullezza, dedita al lavoro nell’officina paterna, alle pratiche religiose e all’assistenza della madre paralitica, contribuì al sostentamento della famiglia svolgendo diversi mestieri. Fabbro, figulinaio, contadino, scaricatore di carbone.

L’incontro con Beniamina Piredda, favorì l’avvio dell’OPERA EVARISTIANA che il giovane Evaristo volle chiamare COMPAGNIA DEL SACRO CUORE, sorse come comunità religiosa laica ai fini di culto e di assistenza ai bisognosi.

La nuova Comunità fu dedicata alla Vergine del Buon Consiglio e a Sant’Evaristo Papa e Martire. La confondatrice Beniamina Piredda assunse la direzione dell’Ordine femminile e Evaristo Madeddu divenne il direttore dell’Ordine maschile.

Padre Evaristo è stato un uomo di grande carisma. La sua modestia, il suo entusiasmo, il suo parlare e soprattutto la sua fede suscitavano entusiasmo in chi lo avvicinava e molti, anche avendolo visto per la prima volta, lo seguivano abbracciandone lo scopo e condividendone i sacrifici.

La storia

Nel giugno del 1925 sorse a Mandas la prima casa Evaristiana. Pochi anni dopo (1930) seguirono le sedi di Cagliari, Guamaggiore e Donigala Siurgus.

Nonostante questo sfolgorante avvio, le prove e le avversità sembrava dovessero paralizzare il cammino dell’Opera nascente, ma si aprì loro un nuovo orizzonte a Donigala Fenughedu (OR) dove nel giro di pochi anni la Comunità Evaristiana ebbe la sua Casa Madre.

La Compagnia, parallelamente alle pratiche religiose, attuava: assistenza ai bambini abbandonati e orfani, ai diseredati, attività catechistica ed educativa anche presso le parrocchie e la formazione dei giovani.

Un’altra sede venne intanto costruita dai Confratelli nell’agro di San Gavino Monreale (CA). Contemporaneamente la Congregazione femminile svolgeva apostolato a Baratili San Pietro prima, a Bauladu e Serramanna poi. In quest’ultima località nel 1938 Padre Evaristo Madeddu iniziò un’opera colossale prosciugando e bonificando una vasta area paludosa di circa 70 ettari rendendola presto coltivabile e di straordinaria fertilità.

Le sedi attuali

Successivamente l’Opera si espanse con la nascita di nuove sedi: attualmente la Compagnia opera nei Comuni di Donigala Fenughedu, Putzu

Idu e Bauladu nella Provincia di Oristano, a Serramanna e Villasimius nella Provincia di Cagliari.

La filosofia

Nel corso del tempo l’accoglienza evaristiana ha sviluppato una particolare sensibilità ai temi dell’ambiente, della sostenibilità e dell’educazione estetica e al rispetto del creato, anticipando profeticamente la svolta ecologia iniziata da Benedetto XVI e proseguita da papa Francesco con l’enciclica Laudato si. 

La grande fede del Fondatore e il fascino della sua Opera attirarono, già dalla nascita, un folto gruppo di laici, appartenenti a diversi ceti sociali (contadini, impiegati, operai, professionisti), chiamati da Padre Evaristo “Confratelli Onorari” i quali  prestano volontariamente il loro lavoro. Ancora oggi nuovi laici si avvicinano all’opera attratti dal carisma del Fondatore che traspare nella vita quotidiana della comunità.

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